
Quest'anno la scuola ha adottato un monumento speciale: le domus romane che si trovano all'interno di villa Bonanno.
Nel cuore della Paleopoli, il nucleo più antico della città di Palermo, sono stati rinvenuti i resti di antiche domus romane. Il sito si trova nella grande spianata antistante il Palazzo Reale, chiamata oggi Piazza Vittoria a seguito della vittoriosa insurrezione (1820) del popolo palermitano contro i Barbari. Dopo la casuale scoperta di alcune tessere di mosaico durante i preparativi per l’accoglienza ai principi ereditari Umberto e Margherita (1868), iniziarono gli scavi archeologici affidati all’Archeologo Francesco Saverio Cavallari. Vennero così alla luce, in tempi diversi, i resti delle tre domus occupanti una vasta superficie. Identificate con le lettere dell’alfabeto, la casa A, più grande, occupa una superficie di 1800 mq. Alcuni mosaici, musivi e policromi che un tempo ne ricoprivano i pavimenti, trovati ancora integri (“Mosaico delle Stagioni” ed “Orfeo cantore tra le fiere” ed altri incompleti) si trovano oggi presso il museo archeologico Salinas di Palermo. La casa B, probabilmente a due piani, presenta oggi quattro piccoli ambienti sul lato ovest e quattro più grandi a nord disposti intorno ad un peristilio. La sala più grande ospita un pavimento a tessere bianche con la rappresentazione di Alessandro che caccia il cinghiale. La casa C appena scavata venne ricoperta a causa della irrecuperabilità dei suoi resti e scomparve ricoperta dalle palme con le quali nel 1905 l’allora sindaco Bonanno abbellì la piazza, trasformandola in una Villa che da allora prese il suo nome.
Le tre domus risalgono con ogni probabilità al I sec. d.C., e forse appartenevano a tre sontuose dimore patrizie. Presso Villa Bonanno, rimane sotto una tettoia, un pavimento musivo con una “Caccia di Alessandro Magno” inquadrata da un dovizioso fregio a motivi vegetali, animaleschi e maschere sceniche.
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